Mi
rendo conto di entrare in un terreno minato di cui molto si è detto e molto si
è scritto, specialmente nei siti in lingua inglese, ma avendo a disposizione
una serie di condensatori non ho resistito alla tentazione di fare delle prove.
L’esperimento
è stato semplice, tramite dei cavi con terminale a pinzetta (coccodrilli) ho
sostituito i vari condensatori a disposizione e mi sono registrato con il
telefonino.
La
maggior parte dei condensatori a disposizione sono condensatori vintage degli
anni 60-70 che utilizzava mio suocero per riparare televisioni e cose varie, ho
provato a cambiare marca e valore del condensatore da 0,022 a 0,047 uF.
Il
risultato è stato strano, nel senso che non c’è stata grande differenza tra
molti dei condensatori utilizzati, specialmente con il potenziometro tutto
aperto, dando ragione a chi vede queste cose come una sorta di culto esoterico
del suono, ma però in alcuni casi ho riscontrato differenze sonore abbastanza
percepibili.
Nel
video di seguito ho registrato la differenza, per me abbastanza riconoscibile,
tra il condensatore del tono originale della mia Telecaster American Standard ed
un famoso condensatore vintage, il Philips Mustard Mullard.
Quale
è il migliore? .. qua si potrebbe aprire un bel dibattito, da parte mia
preferisco il Mullard, mi sembra più pulito, … o forse lo preferisco perché è
più figo?
Bisogna
anche dire che forse quel particolare passaggio chitarristico, note singole
suonate piano, può in qualche modo aumentare le differenze e che tali
differenze si possono annullare utilizzando pennate più energetiche.
Entrambi
i condensatori sono da 0,022uF e l’amplificatore usato è un Geloso G226
adattato per chitarra.
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