martedì 26 giugno 2018

Tube Screamer TS-808 potenziato con una valvola ECC82

Forse ho scoperto l’acqua calda, ma aggiungendo una valvola nello stage finale di un TS-808 si ottiene proprio un bel suono: distorto, potente e graffiante al punto giusto.
Mi sono interessato per qualche tempo ai progetti tipo Valvecaster, molto interessanti, poco pericolosi perchè ci sono solo 9 volt in gioco e danno abbastanza soddisfazione a chi piace paciugare con stagno e saldatore.
In questi progetti si fa lavorare una ECC82 con pochi volt di tensione per ottenere un buon boost-overdrive valvolare. Partendo da una sola valvola il progetto può aumentare di complessità aggiungendo valvole e stadi di distorsione etc. etc.
Dopo qualche lavoro più o meno soddisfacente mi è venuta l’idea di far arrivare un segnale già distorto nella valvecaster, e così ho cercato sul web qualche progetto già fatto, ma ho trovato pochissime cose e solo riguardanti i pedali Boss.
Ho preso coraggio, in realtà non molto perché il pedale che ho modificato costa relativamente poco, ed ho aperto il mio Biyang X-Drive OD-8, un’ottimo clone del Tube Screamer, che per dimensioni e tipo di costruzione può ospitare una valvola al suo interno.
La parte valvolare del circuito è modificata ed in qualche modo  semplificata rispetto ad un Valvecaster classico. La cosa interessante è la possibilità di inserire e disinserire la valvola con lo switch, nel caso di valvola disinserita il pedale suona come se non ci fosse nessuna modifica. L’alimentazione non cambia, rimane esattamente la stessa del pedale prima della modifica, ovviamente l’alloggio della pila è occupato dalla valvola.
Di seguito potete visionare una prova del pedale ed il tutorial per eseguire le modifiche.



mercoledì 8 febbraio 2017

Cassa 1x12 per chitarra autocostruita (super leggera)

Ho costruito una cassa 1X12 proprio come volevo e come mi serviva, sono molto soddisfatto, non dico che la cassa sia perfetta ma suona proprio bene, senza vibrazioni, e per il peso che sono riuscito ad ottenere è molto solida.
Veniamo ai dati principali, la cassa è leggerissima, 5,4 kg nella versione open back e 5,9 kg in assetto closed back e le dimensioni sono molto contenute: 51x40x25 cm.

Per costruire la mia cassa ho letto molto, forse troppo, e ho dovuto prendere drastiche decisioni, alcune delle quali faranno storcere il naso a non pochi Accordiani.
1)    Il legno usato è il multistrato di pioppo. L’MDF non l’ho preso neanche in considerazione ed il tanto osannato multistrato di betulla l’ho scartato per il suo peso. Il multistrato di betulla pesa circa 650 kg/m3 contro i 450 kg/m3 del multistrato di pioppo, pertanto, considerato che volevo una cassa leggera la scelta è stata obbligata, inoltre ho rivestito internamente la cassa con gommapiuma rendendo meno importante la scelta dei legni.
Per quanto riguarda lo spessore ho optato per i canonici 18 mm tranne che la baffle board e le tavole posteriori che sono da 15 mm.
2)    Le misure sono molto contenute, ci ho pensato molto, ma ho visto che tanti cabinet Fender hanno misure simili, ed anche casse blasonate di produzione italiana hanno lo stesso litraggio della mia cassa.
3)    La cassa è incollata ed anche avvitata. Dalle mie letture ho notato da parte di molti una presa di distanza filosofica dalle viti, ma non ho trovato spiegazioni dettagliate in proposito. Se le viti sono messe al punto giusto si noterà durante l’avvitamento che le parti con la colla si attirano tra loro serrandosi alla perfezione e dando una grande solidità all’insieme. Potevo usare anche gli inserti di legno ma dubito che avrei ottenuto un serraggio così buono come con le viti. Discorso a parte sono gli incastri a coda di rondine etc. etc.
4)    Dopo varie prove ho notato che la cassa suonava meglio nella versione closed back e con un po’ di rivestimento di gommapiuma all’interno.
5)    Ho deciso di non ricoprire esternamente la cassa con tolex o altri materiali ma di pitturarla. In questo modo uno può fare veramente come gli pare e dare libero sfogo alla fantasia, io forse ho esagerato, ma non si può dire che la cassa non sia intonata ad una Telecaster blonde.


Credo che si possa ulteriormente alleggerire la cassa scegliendo di utilizzare per tutta la costruzione il multistrato dello spessore di 15 mm, ma forse così siamo già al limite ed ulteriori riduzioni di spessore possono portare rimbombi o vibrazioni indesiderate. Comunque ho scritto queste righe sperando di intavolare qualche fruttuosa discussione che mi possa tornare utile per la mia prossima costruzione.
Se volete una cassa come questa o indicazioni più precise per costruirla basta contattarmi.

Ciao a tutti.




martedì 11 ottobre 2016

Il condensatore del tono cambia il suono della chitarra


Mi rendo conto di entrare in un terreno minato di cui molto si è detto e molto si è scritto, specialmente nei siti in lingua inglese, ma avendo a disposizione una serie di condensatori non ho resistito alla tentazione di fare delle prove.
L’esperimento è stato semplice, tramite dei cavi con terminale a pinzetta (coccodrilli) ho sostituito i vari condensatori a disposizione e mi sono registrato con il telefonino.
La maggior parte dei condensatori a disposizione sono condensatori vintage degli anni 60-70 che utilizzava mio suocero per riparare televisioni e cose varie, ho provato a cambiare marca e valore del condensatore da 0,022 a 0,047 uF.
Il risultato è stato strano, nel senso che non c’è stata grande differenza tra molti dei condensatori utilizzati, specialmente con il potenziometro tutto aperto, dando ragione a chi vede queste cose come una sorta di culto esoterico del suono, ma però in alcuni casi ho riscontrato differenze sonore abbastanza percepibili.
Nel video di seguito ho registrato la differenza, per me abbastanza riconoscibile, tra il condensatore del tono originale della mia Telecaster American Standard ed un famoso condensatore vintage, il Philips Mustard Mullard.
Quale è il migliore? .. qua si potrebbe aprire un bel dibattito, da parte mia preferisco il Mullard, mi sembra più pulito, … o forse lo preferisco perché è più figo?
Bisogna anche dire che forse quel particolare passaggio chitarristico, note singole suonate piano, può in qualche modo aumentare le differenze e che tali differenze si possono annullare utilizzando pennate più energetiche.
Entrambi i condensatori sono da 0,022uF e l’amplificatore usato è un Geloso G226 adattato per chitarra.

mercoledì 11 maggio 2016

Amplificatori Geloso

Ciao ho pubblicato un articolo sui vecchi amplificatori GELOSO su Accordo.it
Lo puoi leggere al seguente link http://www.accordo.it/article/viewPub/86528

venerdì 8 aprile 2016

Cono per chitarra Eminence Patriot Swamp Thang. Prime impressioni, recensione

Come si è capito dal mio precedente post, recentemente ho cercato di migliorare il mio suono, sia attraverso alcune modifiche all’amplificatore di cui parlerò in altri post, sia attraverso il cambio del cono.
Tra le varie modifiche che si possono fare per cambiare il suono della chitarra, il cambio del cono e tra quelle più significative ma anche tra quelle più sottovalutate. Spesso si perdono mesi alla ricerca del pick-up particolare quando un cambio cono porta a differenze più marcate in termini sonori e di volume. Un amplificatore mediocre con un semplice upgrade dell’altoparlante può migliorare di molto.
Dopo aver letto numerose recensioni, ascoltato samples, soppesato la scelta in base alle mie esigenze ed al mio amplificatore, sono arrivato ad una rosa di candidati:

-       JBL e120                                 costo usato 150 Euro         300 watt       efficienza 103 dB
-       Electro Voice evm12l              costo usato 150 Euro;        200 watt        efficienza 100 dB
-       Fane Medusa 150                   costo usato 100 Euro;        150 watt        efficienza 103 dB
-       Eminence Swamp Thang        costo usato 90 Euro;          150 watt        efficienza 102 dB

La scelta di questi coni deriva dalle mie esigenze sonore, e cioè, sono altoparlanti con un suono grosso e spesso e pertanto adatti ad essere montati in una cassa 1X12, ed hanno un’efficienza molto elevata per la necessità di aumentare in modo significativo l’headroom del mio amplificatore.
I primi due coni sono delle vere e proprie leggende nella musica, sono usati da grandi musicisti, ma oltre al costo hanno il grande svantaggio di essere pesantissimi; questi coni pesano più di 8,5 kg. Il Fane medusa è praticamente introvabile usato ed è anche fuori produzione.
La scelta è ricaduta sullo speaker Eminence della serie Patriot, lo Swamp Thang, e devo dire che sono molto soddisfatto, il cono suona proprio bene e forte.


Lo Swamp Thang ha molti bassi ma non sbrodolanti, sono belli fermi e abbastanza definiti ed il risultato è un suono bello spesso e pieno che va a nozze con una cassa 1X12, nel senso che non rimpiango il mio combo Fender 2x12.
Da qualche parte il cono è descritto come leggermente scuro, ma non ho notato questa caratteristica se non nelle medie frequenze. Gli alti sono ben presenti  ma mai fastidiosi, mutuando il termine dalle descrizioni anglosassoni, si possono definire tipo campane.
In generale il cono ha suono in stile “americano” e pertanto va molto bene con amplificatori Fender o che montano valvole finali del tipo 6L6. Non lo vedo indicato se uno ha intenzione di avere un suono più “British”.

Per quanto riguarda il volume sono davvero rimasto molto sorpreso, la grande efficienza segna la differenza e lo speaker suona molto forte, notevolmente più forte del vecchio cono Fender che montava la cassa. In questo modo sono riuscito ad avere una maggior riserva di volume pulito e quindi aumentare sensibilmente l’headroom del mio amplificatore.